Se dico Val Venosta, pensate subito alle mele, giusto? Ebbene, dopo essere stata in questo angolo dell’Alto Adige, posso dire con fermezza che la Val Venosta è molto ma molto più di mele e meliti: borghi storici (Glorenza, Malles, Resia), abbazie costruite tra le montagne (Marienberg), laghi da cui spuntano campanili sommersi, sentieri panoramici e aree sciistiche in valli silenziose che guardano fino al confine degli altri stati, questi sono solo alcuni dei motivi per cui dovete assolutamente visitarla!
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Dove si trova
La Val Venosta si estende per oltre 80 km, dalla zona ovest di Merano, fino a Passo Resia, al confine con l’Austria. Richiede tre quarti d’ora in più rispetto alla strada per Merano, ma sembra di essere in una valle quasi incantata, protetta dalle alte vette e dalla tranquillità dei suoi borghi e con una grande varietà di offerte: ciaspolate, sci di fondo, sci alpino, slitta, pattinaggio, snowkite e gite in slitta trainata da cavalli. Ma procediamo per passi.
Dove siamo stati
Noi abbiamo alloggiato a Burgusio, la frazione di Malles Venosta, ai piedi dell’abbazia Marienberg (Monte Maria) e della stazione sciistica Watles.
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Pochi abitanti, strutture ricettive a 1260 mt dal livello del mare e un caseificio che lavora tutto il latte del paese producendo oltre 15 formaggi che vengono esportati in tutta Europa: i formaggi della latteria Burgusio.
Nel paese, quasi tutti gli abitanti possiedono mucche e tutti i giorni portano il latte due volte al caseificio. “Alcune settimane di lavorazione e dalla latteria escono una bella varietà di formaggi – ci spiega Stephan, il direttore dello stabilimento – tra cui lo Stelvio (Stilfser) che dal 2007 è l’unico formaggio dell’Alto Adige a vantare il marchio DOP ottenuto grazie al legame storico con l’area di produzione e alla qualità genuina ed eccezionale.“
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Dove abbiamo sciato
La Val Venosta offre 5 comprensori sciistici ma noi, soggiornando a Burgusio, siamo saliti sugli impianti di Watles, ad appena 10 minuti di macchina. Una stazione sciistica perfetta per famiglie e da cui si intravedono le vette più alte e i confini con l’Austria e la Svizzera. (Ve ne ho parlato in questo articolo)
Dove abbiamo mangiato
Oltre ad aver pranzato tra Malles e Watles, abbiamo avuto modo di cenare anche a Glorenza, graziosissima cittadina, dicono sia la più piccola d’Italia (ca. 800 abitanti) e che, per la sua bellezza, il suo fascino e la sua particolare struttura architettonica del XVI° sec. rientra tra “I Borghi più Belli d’Italia“. Camminando in questo piccolo paesino con Eva, dell’ente del turismo, arriviamo da Flurin, una delle case più storiche e antiche, oggi adibita a pensione con suite: il ristorante è ricavato tra le vecchie fondamenta dell’edificio. Cena gourmet con specialità della zona: una vera delizia.
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Da non perdere:
Procedendo in direzione nord, si arriva ai due laghi della zona: lago di San Valentino e lago di Resia. Ed è proprio qui che troviamo il famoso campanile sommerso: in estate emerge dall’acqua e in inverno, dal ghiaccio.
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Siamo a Curon Venosta, conosciuto proprio per questo campanile suggestivo di origini romaniche che emerge dal lago: un campanile che risale al 1355 e che testimonia che una volta, prima del lago, ci fu un paese. Ma quando, nel 1947, incominciarono i lavori per la costruzione di una diga, l’acqua invase tutta la zona, costringendo 150 famiglie a lasciare le proprie abitazioni. Tutti gli edifici sono stati demoliti, solo il campanile fu risparmiato: come a testimoniare e a raccontare ai posteri che lì, una volta, vi era un villaggio.
Oggi, il campanile è divenuto ancora più conosciuto perchè l’immagine è la copertina del romanzo Resto qui, di Marco Balzano, premio Campiello 2015.
Dal campanile circondato dal ghiaccio, al percorso di sci di fondo (l’anello Resia / Nauders regala 20 km di percorso), dallo snowkite e pattinaggio sul ghiaccio alla slitta trainata da cavalli: il lago di Resia offre tante occasioni di svago ed è una meta che merita assolutamente una visita!
Noi siamo stati benissimo e speriamo di tornarci presto, magari la prossima volta in estate!
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Ringrazio l’Alto Adige per averci dato l’occasione di conoscere questo territorio, così discreto e silenzioso, ma così ricco e generoso. Sicuramente ci porteremo nel cuore il ricordo di paesaggi spettacolari, ambienti raffinati e accoglienza calorosa <3 Suedtirol, dankeschoen!